Guardando il cielo stellato

L’importanza del volersi bene è un tema cruciale nella società di oggi, con i suoi ritmi così stressanti e improntati alla competitività. Le parole tuttavia potrebbero trarre in inganno; non si tratta infatti di imparare a volersi bene in maniera egoistica, a spese degli altri; bensì di optare per delle scelte e soluzioni che siano in grado di operare in vista del nostro bene più alto. Cosa significa questo concretamente? All’inizio viene naturale prendersi del tempo per sé, per rilassarsi e dedicarsi alle attività e agli hobby che piacciono maggiormente e che sono in grado di nutrire le nostre aspirazioni più elevate; ma esiste anche un livello più profondo. La bussola per orientarsi alla ricerca di questa dimensione ulteriore in realtà si trova già dentro di noi, e prende il nome di felicità interiore. Una felicità che non dipende solo dalle conquiste materiali, ma che possiamo nutrire in diversi modi: il pensiero positivo, l’affetto per gli amici, la pace che proviamo di sera guardando il cielo stellato, la profondità di sentimento che si coltiva imparando a fare introspezione sulle nostre scelte di vita, la gioia che viene dal sentirsi in armonia con la natura e con il creato. Se ci sentiamo più felici e amorevoli nei confronti degli altri nel corso delle nostre esperienze e scelte di vita, anche a prezzo di sacrifici personali, ciò significa che stiamo percorrendo la strada giusta…

Anna

Si può sempre risalire

Fin dall’adolescenza senza saperlo o volerlo ho attivato un cambiamento distruttivo nel mio modo di parlare o comportarmi nei confronti della mia famiglia. Piano piano, giorno dopo giorno, mettevo in atto comportamenti che facevano stare male i miei cari. All’ improvviso loro vedevano un ragazzo sensibile, timido ed educato diventare nervoso, impulsivo, arrogante e menefreghista.

All’ improvviso io vedevo un cambiamento delle mie emozioni e pensieri. Non sapevo cosa mi stesse succedendo. Infatti il mio modo di risolvere ciò che mi faceva stare male non aiutava affatto. Con tante fatiche e tanti avvenimenti arriviamo ad oggi.

Oggi di anni ne ho 24, tanti errori, tante cadute ma anche altrettante risalite. Il mio rapporto ora con la mia famiglia è perfetto. Nulla accade senza motivo o senza sforzo. E’ così che oggi posso dire che, dopo aver fatto pace con me stesso, essere cresciuto ed essermi aperto con loro tutto è migliorato. Non siamo tutti uguali e ognuno ha i suoi tempi e anche una volta toccato il fondo si può sempre risalire. Purtroppo i miei genitori non avevano gli strumenti per farmi uscire dal pozzo ma hanno fatto la cosa più bella ed importante: mi hanno aspettato fuori dal tunnel.  

Kurt

La buona ansia

Quando devo fare qualcosa di nuovo mi capita a volte di essere soggetta ad ansia da prestazione. Il non sapere che cosa accadrà, se sarò in grado di fare una determinata cosa e quale sarà il giudizio degli altri, mi rende nervosa. Succede che vada in ansia. Può essere però che questa sensazione riveli anche aspetti positivi perchè, se l’ansia mi permette di essere più stimolata rispetto al mio compito e di farlo bene, allora io la chiamo “ansia buona”.

Una cosa che mi provoca ansia da prestazione è l’essere mamma di due bambini. Mi ritrovo spesso ad andare in ansia: ansia buona, nel rapporto con loro.

Francesco e Matilde sono un continuo stimolo e richiedono molte energie; ci sono i compiti da fare, lo sport, gli scout, gli amici…bisogna riuscire a sostenerli in tutte le loro attività.Nel rapporto con i ragazzi devo essere efficiente ed efficace, presente in ogni momento con la testa e con il cuore; è necessario saper cogliere i loro sentimenti, le loro emozioni, le loro fragilità, i loro disagi, e devo essere pronta a stargli accanto in un percorso di crescita sereno e maturo. La mia ansia si dissolve nel momento in cui mi accorgo che i miei bambini sono felici e che la loro felicità dipende anche da me.

Scooby

Quando sento lo stigma in me

Lo stigma esiste. Lo si incontra in situazioni particolari dove le persone sembrano essere infastidite dalla mia presenza. In queste occasioni sento lo stigma in me e non mi fa stare bene: provo ansia e la persona che ho di fronte attua sempre di più un comportamento particolare. Sembra che provi paura e vergogna. Lo sento quando vengo giudicato. Mi sento preso in giro.

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Sfumature di opposti

Quando la stagione non cambia mi accorgo ancora di più di quanto tutto quello che ci circonda è come noi: ha i suoi tempi e le sue sfumature! Tutti noi la maggior parte delle volte concepiamo solo gli opposti, il bianco o il nero, buono o cattivo, felice o triste, bello o brutto, caldo o freddo. Le sfumature le reputiamo futili ma la natura e i nostri stati d’animo molto spesso provano a farcele notare. Continua a leggere Sfumature di opposti

Caro Piergiorgio…

mi chiamo “Kurt” (nome d’arte N.d.R) e sono un ragazzo di pochi anni più grande di te. La tua mail mi ha colpito perché mi rivedo molto in te. Sai, quando ero più piccolo, dai 16 ai 18 anni, ho cominciato anche io a stare male.  Continua a leggere Caro Piergiorgio…

Io utente esperto, faccio parte dell’equipe

Cari lettori,

con questo post abbiamo voluto un po’ giocare ad immaginarci utenti esperti in questo ambulatorio. Per ora è solo una simulazione ma la speranza è che presto possa diventare realtà [N.d.R.] Continua a leggere Io utente esperto, faccio parte dell’equipe

Quanto è importante prendere la malattia per tempo?

Sulla base della nostra esperienza sappiamo che rendersi conto ed intervenire per tempo è molto difficile ma importante. Questo perché non è sempre facile riconoscere i sintomi e capire che fanno parte di una sintomatologia riferibile alla sfera psichiatrica.

E soprattutto fanno paura: bisogna fare i conti con l’idea comune che la psichiatria è da evitare e che i farmaci possono fare male e tutti i vari pensieri che girano attorno allo “stigma”.    Continua a leggere Quanto è importante prendere la malattia per tempo?