“Stay hungry stay foolish”

Cari lettori di Fuori di blog, sono Marta educatrice della Meridiana e curatrice del blog. Sta terminando la mia collaborazione e volevo salutarvi con questa intervista fatta dai ragazzi della CTRP – La Meridiana dal titolo: “Stay hungry stay foolish”

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INTERVISTARE PER COMUNICARE

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Sono Elisabetta, un utente del C.R.D. Attivamente e lo frequento da quasi due anni e mezzo.

Nel mio percorso riabilitativo, uno dei miei obiettivi, è quello di migliorarmi nella relazione con gli altri perché, sono una persona introversa. Con il tempo, però, ho trovato un modo di comunicare che, avvolte, mi aiuta sia ad uscire dal mio mondo che a comunicare con gli altri, scrivendo.

Penso che, queste interviste mi siano di aiuto ad iniziare il mio miglioramento nella comunicazione verbale e, per questo, ringrazio le persone che ho intervistato.

Vi auguro una buona lettura e Vi ringrazio.

Andrea (responsabile CRD), data la tua esperienza nel ruolo, sia di operatore che di responsabile, puoi descrivere come devono essere le persone che fanno questi lavori?

Andrea: “Innanzitutto, questo è un lavoro che si basa moltissimo sul lavoro con le persone; è un lavoro che ti porta a lavorare con le persone e non a lavorare da soli, dove, bisogna essere portati a un lavoro di squadra, bisogna avere molta fantasia e bisogna avere voglia di muoversi perché è un lavoro che richiede movimento, quindi non è un lavoro statico.”

Nel tuo lavoro, per te, l’utente è …?

“Innanzitutto, nel mio lavoro l’utente, è una persona, con la sua dignità, con la propria storia, che ha deciso di frequentare il nostro centro per ricevere un aiuto che le possa permettere di tornare a stare meglio e di realizzare i propri obiettivi di vita.”

Prima, hai detto che bisogna avere molta fantasia, in questi ruoli, puoi descrivere cosa intendi e in cosa consiste, nel tuo lavoro, la fantasia che bisogna avere?

“Innanzitutto, è la capacità di mettersi nei panni dell’altro, perché ogni persona ti pone il suo problema che non è mai uguale a quello di un’altra persona, quindi, la fantasia che ci viene richiesta, in questo lavoro, è la capacità di rispondere ad ogni singolo problema nel modo più efficace ed adeguato alle esigenze e ai bisogni della persona che abbiamo davanti.”

Elisabetta, da quanto tempo lavori in questo centro e puoi descrivere, per te, come deve essere un educatore?

Elisabetta: “Io qui ad Attivamente lavoro da otto anni e dal 2002 lavoro in Polis Nova. Per me, un educatore, deve avere delle competenze professionali e delle attitudini/qualità. Nello specifico è importante che sia empatico, che capisca, che riesca a mettersi nei panni della persona e a supportarla, ma che non si sostituisca alla persona stessa. Secondo me, l’educatore, deve credere nella persona che ha davanti e deve riuscire a trovare, a vedere le risorse, i punti di forza e le qualità che la persona fa fatica a riconoscere per poi riuscire a metterle in gioco e a superare le difficoltà.”

Nel tuo lavoro, per te, l’utente è …?

“Nel mio lavoro, l’utente, è una persona che rispetto, che ha bisogno di ricredere in se stesso e di migliorare la sua qualità di vita; è una persona che ha sofferto tanto ma, che nonostante tutto è riuscito ad alzarsi ed è una persona che … insegna e ammiro.”

Costanza, puoi dirmi come è questa tua esperienza di tirocinio, in questo centro?

Cosatnza: “Sicuramente è una bella esperienza che mi ha permesso di venire a contatto con una realtà interessante. Grazie a questa esperienza ho acquisito nuove competenze e abilità. Mi sento maturata sia dal punto di vista personale che professionale.”

Lo consiglieresti, come tirocinio, a una persona che ha intrapreso il tuo stesso percorso di studio e perché?

“Si, assolutamente si, perché Attivamente è un centro ben strutturato e funzionale è quindi un contesto di possibile crescita personale e professionale per una persona che sceglie il mio stesso campo di studio.”

Angela, si è appena concluso il tuo periodo come volontaria del servizio civile, in questo centro, puoi dirmi come è stato?

Angela: “Sicuramente è stata un’esperienza molto intensa che, rifarei e che mi ha chiesto di mettermi in gioco e, direi che, mi ha permesso di conoscere delle persone che sono stata contenta di incontrare.”

La consiglieresti, come esperienza, da intraprendere nella vita a una persona che conosci e perché?

“Assolutamente si, perché è un’esperienza che ti fa crescere come persona, direi  e, ti permette di acquisire molte competenze utili per il lavoro e, in più, Attivamente è un posto che ti accoglie e che ti permette di valorizzare le tue risorse personali.”

Elisabetta B.