A Natale dell’anno scorso in Meridiana abbiamo organizzato una festa molto speciale che non capita tanto spesso. Infatti, oltre a farci gli auguri, abbiamo anche festeggiato il pensionamento di Renzo, nostro infermiere. In quell’occasione Renzo ci ha salutati con una bel discorso ed una super torta!
Non abbiamo però smesso di vederlo, per fortuna. Infatti Renzo continua a farci visita e a partecipare, insieme a noi, all’attività di minuterie come volontario.
Abbiamo così deciso di intervistarlo per chiedergli cosa ne pensa della sua professionale e di come è cambiata nel corso degli anni.
Buona lettura!
L’intervista
Ciao Renzo. Per quanto hai lavorato alla Meridiana?
Sono stati ben 17 anni!
Raccontaci dei primi tempi. Quando è nata? Che attività facevate. Tu c’eri? Chi l’ha fondata?
Nei primi tempi non avevo esperienze con la malattia psichiatrica. Avevo lavorato in altri reparti e non avevo ancora avuto contatti con la psichiatria.
La comunità è nata verso la fine del 1999. Ricordo che è stata fondata da Panozzo e dal dottor Miola.
L’attività era di assistenza ed accudimento delle persone in difficoltà. Erano tempi molto diversi rispetto ad adesso.
Hai sempre lavorato in questo ambito?
No! Ho iniziato lavorando 25 anni in ortopedia e traumatologia prima di approdare qui in Meridiana.
Sono migliorate le attività? Come si sono evolute nel tempo?
Posso notare che c’è stata una grande evoluzione e continua delle attività proposte. C’è sempre più una attenzione verso il progetto di vita di una persona.
Anche la formazione degli gli operatori si è evoluta ed ha fatto dei passi avanti.
Mi sento di dire che la formazione è molto importante per questo lavoro.
Ti manchiamo?
Mi manca il contatto umano con voi!
Perchè hai deciso di fare volontariato con noi alle minuterie?
Per potervi rivedere e stare ancora con voi!
Ogni volta che vieni ci porti sempre un po’ di cioccolatini. Cosa ti spinge a farlo?
Mah… per potervi coccolare ovviamente!
Concludiamo con il nostro più sentito ringraziamento per Renzo. Abbiamo un po’ di nostalgia perché con lui si poteva parlare di tanti argomenti diversi e ci aiutava a sentirci meno soli. Grazie mille!