PAURA

Per me la paura è un mostro che prosciuga le mie forze, che mi butta giù… che mi fa chiudere in me stessa… mi annienta.

Quando sono in balla anche il mio corpo viene coinvolto: la sudorazione aumenta, il respiro si fa affannoso, la vista si offusca, tremo, la mia mente si sente ingabbiata… io la definisco una sorta di “claustrofobia mentale”!!

In questi momenti desidero un abbraccio forte e una frase: “Non ti preoccupar, è tutto finito, andiamocene da qui!”.

Chiaro che non è sempre possibile che qualcuno ci salvi, e uscire da soli da questa tremenda sensazione è un’impresa ardua. Da quando sono in Meridiana ho appreso diverse strategie: nell’apice della paura, quando è possibile, fare una telefonata ad una persona cara e spiegarle cosa mi sta succedendo; in questo modo si dimezza la paura e si ritorna lucidi. Nel caso in cui si è totalmente da soli io ho sperimentato questo metodo: prima di tutto faccio dei respiri profondi, in modo da rallentare il battito cardiaco e regolarizzare il respiro, poi cammino per abbassare la tensione muscolare, e per quanto riguarda la psiche penso intensamente alle persone che mi vogliono bene, che mi dicono: “Dai Lu che ce la puoi fare, noi facciamo il tifo per te”.

Non è sempre facile reagire alla paura, ma se posso scelgo il male minore: essere schiavi di questo “mostro” è molto più sofferente che sconfiggerlo.

Quindi riassumo, tiriamo fuori il coraggio, stringiamo i denti! Solo così si possono annientare le paure. Grazie all’aiuto degli altri e alla forza interiore si può vivere liberi dalle paure.

Lu

LA NUOVA VITA DI CRISTINA: “NON SPEGNERE LA LUCE”

Lunedì 10 ottobre è stata la giornata mondiale della SALUTE MENTALE. Per l’occasione il CSM di Padova ha organizzato l’evento “Diversamente” che si è svolto al Centro Culturale San Gaetano.

Per prima cosa è stato proiettato un docufilm sulla storia di Cristina Marcato tratta dal suo libro “Non spegnere la luce”.

La storia di Cristina è stata piena di sofferenze: dagli stupri subiti da piccola, ai tentati suicidi e alle crisi di panico che a lei sembrava potessero portarla anche alla morte. Era Lella Costa a dar voce agli stati d’animo più forti descritti da Cristina, con un’espressività travolgente. C’erano anche diverse testimonianze di medici, psicologi e altri operatori che hanno seguito Cristina nel suo percorso in particolare nella comunità terapeutica di Montememerlo. Proprio la Cristina ha incontrato Marco, un ragazzo molto dolce e sensibile che ha contribuito non poco a farle ritrovare gioia e serenità.

Anche la figlia avuta a 18 anni, di nome Valentina, è per Cristina fonte di grandi soddisfazioni. Infatti nonostante la malattia della madre Valentina ha iniziato a lavorare a 15 anni e ora è sposata felicemente e ha una bambina.

Al termine della proiezione però Cristina mette sul letto una confezione di pannoloni e diversi farmaci e allora mi sono chiesta quanto è cambiata in realtà la sua vita, e ho pensato che ciò che ha determinato il cambiamento in Cristina è stato fondamentalmente l’AMORE.

In seguito c’è stata la proiezione delle foto con didascalie fatte da noi della “Meridiana” e mi sono sentita orgogliosa di aver contribuito a questo lavoro. Son seguite delle testimonianze in video delle testimonianze in sala anche queste molto interessanti. Il pubblico era costituito principalmente da ragazzi di alcune scuole superiori, ai quali sono stati distribuiti dei questionari sulla tematica della salute mentale e sullo stigma relativo. In seguito alcuni specialisti del CSM si sarebbero recati nelle loro classi per rispondere agli eventuali quesiti di questi ragazzi.

DIVERSAMENTE: UNA GIORNATA PER LA SALUTE MENTALE

La giornata DIVERSAMENTE; dedicata alla malattia mentale, è stata molto interessante. È stato proiettato il film che raccontava la storia di Cristina, una paziente psichiatrica e della sua vita passata per lo più all’interno di una comunità qui a Padova. Questa storia è tratta dal libro autobiografico di Cristina che parla della sua vita da quando all’età di 21 anni è stata ricoverata in psichiatria, e di come ha passato la sua vita tra innumerevoli ricoveri e lunghi anni di percorrenza tra diverse comunità, fino, poi, al matrimonio con Marco all’età di 40 anni e alla convivenza con lo stesso. Ci sono inoltre alcuni interventi della figlia avuta prima di tutto questo. Tutta la storia è reale e i personaggi anche; tra l’altro sono proprio loro stessi in persona a raccontarsi. Sono stati proiettati inoltre altri due video, uno della Meridiana e uno di MonteMerlo; con tema sempre i disturbi mentali; la mattina si è conclusa poi con degli interventi di alcuni ospiti delle comunità e infin con qualche domanda fatta dal pubblico.

La giornata è stata molto interessante e ha chiarito molti degli aspetti della malattia mentale, mostrando cosa è, come evolve e come funziona e si svolge questo tipo di malattia in tutti i suoi aspetti e anche in alcune sue tipologie. È stato anche interessante dal punto di vista educativo il fatto di poter rispondere alle domande degli studenti.

Jack