Qualcuno ha detto che dobbiamo essere come gli alberi, rinnovare continuamente le foglie, ma mantenere le radici, anzi rafforzarle e affondarle nel terreno della vita sempre di più.
Le foglie sono il nostro essere in rapporto al resto del mondo, quello che cresce e si modifica, le idee, i progetti, le scelte, le radici sono ciò che abbiamo nel profondo, quello in cui crediamo.
Con questo essere vivente, simbolo per noi oggi di una vita umana vissuta, ci è più facile sentire Fabrizio come una presenza viva, che ha dato tanto e ciò che ha seminato continua a vivere e svilupparsi, rinnovarsi e moltiplicarsi: è la logica dell’amore, che non muore, non può morire, perché chi si è sentito amato mantiene dentro una forza e una ricchezza che non ha prezzo e che trasmette a tutti quelli che avvicina.
Grazie a Fabrizio e alla vita vissuta e intrecciata con tutti noi, grazie a mamma e papà che gli hanno trasmesso tutta la sua voglia di vivere, grazie a tutti coloro che lo ricordano oggi e continuano come lui a lavorare per un mondo più giusto.