Una nuova casa per Giuly

Sono Giuliana e mi trovo in comunità la Meridiana da più di 2 anni.

Il mio percorso qui è quasi terminato, ho ricevuto una grossa opportunità rispetto alla assegnazione di una casa del comune di Piove di Sacco.

Sono circa 12 anni che giro per le comunità e la prospettiva di andare a stare da sola mi spaventa; poiché ho già tentato di vivere da sola ma stavo più in psichiatria che a casa.

Sono consapevole del fatto che sarà difficilissimo riuscire a ripartire da zero anche perché ho diversi problemi fisici che mi impediscono di riuscire a fare le cose.

Ci sono parecchie persone che accoglierebbero la notizia di un’assegnazione della casa con grande gioia e mi dicono che sono molto fortunata e di non buttare via questa opportunità.

Per ora la mia malattia mi sta bloccando in una maniera terribile, ogni giorno che passa mi dico “fatti forza” ma poi purtroppo non è così.

Sono arrivata veramente in un bivio, ma c’è una sola strada ed è a senso unico.

Ad ogni modo vorrei ringraziare gli operatori e tutto il personale della Meridiana che cerca di aiutarmi a percorrere questa strada.

Ringrazio anche tutti i miei affetti e gli amici che sento mi vogliono bene malgrado tutte le volte che li ho delusi.

Giuly

Alba e tramonto del percorso comunitario

 

Quando ad una persona viene proposto di iniziare un percorso in una comunità di sicuro prova varie emozioni e pensieri. Di solito l’emozione che prevale è la paura e si iniziano a fare pensieri dovuti alla tensione. Il percorso in comunità viene consigliato dai dottori a malati che spesso si trovano in una brutta situazione: non hanno un lavoro, hanno cattive abitudini e hanno problemi con i genitori.

Spesso spinti dai genitori gli ospiti accettano quindi malvolentieri di iniziare percorso che, all’inizio, non è quasi mai tutto rose e fiori. Ambientarsi socializzare o abituarsi alla nuova routine richiede sempre del tempo, e la nostalgia di casa fa fatica a scomparire. Poco per volta si capisce che seguendo le indicazioni c’è la possibilità di iniziare a stare bene e raggiungere una discreta qualità dei vita.

Lati positivi e lati negativi in CTRP

Caro lettore,

mi viene da dire che ci sono molte cose negative e positive che si incontrano entrando in comunità. Parto dalle meno favorevoli, così via il dente, via il dolore. Per un periodo ho sentito la nostalgia di casa e la voglia di ritornarci, ma gli operatori mi hanno fatto capire che trovare una soluzione più autonoma è meglio. Ho provato rabbia e delusione verso tutti, diciamo che ora me ne sto facendo una ragione, e quello che resta è un po’ di paura per il futuro, anche se devo dire che sento molto la vicinanza degli operatori in questo cammino per l’autonomia.

Il bello è invece che qua in Meridiana ho trovato delle persone con cui confidarmi, persone con cui non mi vergogno se non ho niente da dire, basta la compagnia. In questo momento mi sento contornata da persone che mi fanno star bene e sono felice.

Valentina