La buona ansia

Quando devo fare qualcosa di nuovo mi capita a volte di essere soggetta ad ansia da prestazione. Il non sapere che cosa accadrà, se sarò in grado di fare una determinata cosa e quale sarà il giudizio degli altri, mi rende nervosa. Succede che vada in ansia. Può essere però che questa sensazione riveli anche aspetti positivi perchè, se l’ansia mi permette di essere più stimolata rispetto al mio compito e di farlo bene, allora io la chiamo “ansia buona”.

Una cosa che mi provoca ansia da prestazione è l’essere mamma di due bambini. Mi ritrovo spesso ad andare in ansia: ansia buona, nel rapporto con loro.

Francesco e Matilde sono un continuo stimolo e richiedono molte energie; ci sono i compiti da fare, lo sport, gli scout, gli amici…bisogna riuscire a sostenerli in tutte le loro attività.Nel rapporto con i ragazzi devo essere efficiente ed efficace, presente in ogni momento con la testa e con il cuore; è necessario saper cogliere i loro sentimenti, le loro emozioni, le loro fragilità, i loro disagi, e devo essere pronta a stargli accanto in un percorso di crescita sereno e maturo. La mia ansia si dissolve nel momento in cui mi accorgo che i miei bambini sono felici e che la loro felicità dipende anche da me.

Scooby