Per me la paura è un mostro che prosciuga le mie forze, che mi butta giù… che mi fa chiudere in me stessa… mi annienta.
Quando sono in balla anche il mio corpo viene coinvolto: la sudorazione aumenta, il respiro si fa affannoso, la vista si offusca, tremo, la mia mente si sente ingabbiata… io la definisco una sorta di “claustrofobia mentale”!!
In questi momenti desidero un abbraccio forte e una frase: “Non ti preoccupar, è tutto finito, andiamocene da qui!”.
Chiaro che non è sempre possibile che qualcuno ci salvi, e uscire da soli da questa tremenda sensazione è un’impresa ardua. Da quando sono in Meridiana ho appreso diverse strategie: nell’apice della paura, quando è possibile, fare una telefonata ad una persona cara e spiegarle cosa mi sta succedendo; in questo modo si dimezza la paura e si ritorna lucidi. Nel caso in cui si è totalmente da soli io ho sperimentato questo metodo: prima di tutto faccio dei respiri profondi, in modo da rallentare il battito cardiaco e regolarizzare il respiro, poi cammino per abbassare la tensione muscolare, e per quanto riguarda la psiche penso intensamente alle persone che mi vogliono bene, che mi dicono: “Dai Lu che ce la puoi fare, noi facciamo il tifo per te”.
Non è sempre facile reagire alla paura, ma se posso scelgo il male minore: essere schiavi di questo “mostro” è molto più sofferente che sconfiggerlo.
Quindi riassumo, tiriamo fuori il coraggio, stringiamo i denti! Solo così si possono annientare le paure. Grazie all’aiuto degli altri e alla forza interiore si può vivere liberi dalle paure.
Lu