Ricordo raramente ancora la prima volta che ho bevuto uno spritz in centro con amici: ero agitatissima, avevo paura di parlare con amici di amici, mi sentivo come se dovessi cantare davanti a una folla per la prima volta. Insomma avevo proprio bisogno di un “calmante istantaneo”. E fu così che io e il maledetto spritz facemmo “ conoscenza”. Di lì a poco mi resi conto che di quella “pozione rossa amara” non potevo più farne a meno perché mi aiutava a essere più rilassata, più simpatica e più affascinante… ora dico che erano cavolate che ho dovuto pagare sulla mia pelle. Dal primo alcolico all’ultimo sono passati ben 5 anni… avevo un serio problema di dipendenza da alcol. Per mia fortuna ero già in cura da una neuropsichiatra infantile che mi indirizzò, al compimento dei 18 anni, al SerT di Padova. Io e la mia nuova psicologa andammo subito in sintonia: le raccontavo tutto (soprattutto le cavolate che facevo in giro) poiché mi fecero sentire a mio agio e per niente in imbarazzo. Mi ha seguito per tutti i 5 anni, facendomi sentire meno sola ad affrontare questa dipendenza. Furono anni molto duri, facevo un passo avanti e due indietro. Mi sentivo una fallita, mi vergognavo di me stessa e delusi tanto chi mi vuole bene. Ma alla fine portandomi dietro molte ferite ce l’ho fatta!! L’alcool non fa più parte della mia vita, e se sono fiera di me stessa è solo grazie alla mia fatica.
Lu